Visualizzazione post con etichetta Saponi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Saponi. Mostra tutti i post

giovedì 14 gennaio 2021

Sapone al Gel di Pala di fico d'India, materiali e procedure per realizzare un sapone in casa


 INCLUDE : ISTRUZIONI PER REALIZZARE UN SAPONE IN CASA

Sapone “ A pala i ficu” Dicembre 2020
Sapone al gel di pala di fico d'India

Istruzioni generali per  il sapone: un breve sunto.

Per dettagli, nozioni specifiche ed approfondimenti vi rimando al libro “Il sapone for dummies” ed il relativo gruppo facebook “ Il mio sapone”  di Patrizia Garzena.

Ingredienti:


Gel di pala di fico d’india raccolta ad agosto e scongelata 330 g
In sostituzione semplice acqua demineralizzata
Sodio citrato 30 g
Sodio gluconato 2 g

Proteine del latte Glamour Cosmetics 5 g

Idrossido di Sodio 139 ( sconto 5%)

Strutto 125 g

Olio di cocco 250 g

Olio di palma di aromazone 125 g

Olio di colza 100 g

Olio di oliva eurospin 400

Fragranza da aggiungere intorno ai 45 gradi agli oli:
Di Glamour cosmetics
Aloe savon 5 g
Colonia savon 3 g
Tropical savon 2 g

Materiali:
- Due caraffe in HDPE, una da due litri dove frullerete il sapone, l’altra anche da un litro per la soluzione caustica ( HDPE è un materiale plastico che resiste bene alla soda).
- Una pentola in acciaio per scaldare gli oli ( non serve sia dedicata )
- Un minipimer dedicato a cosmetici e sapone( frullatore ad immersione) non troppo potente anche in plastica, ma con gambo staccabile per una pulizia agevole. Dedicato a causa delle fragranze ed oli essenziali che si potrebbero trasmettere ai vostri cibi, e non per la presenza del sapone.
- Una bilancia digitale da cucina, meglio se anche di precisione per le fragranze ed il gluconato
- Un termometro digitale a sonda
- Un bicchierino in vetro per la fragranza o olio essenziale
- Una spatola in silicone per raccogliere bene il sapone dalla caraffa.
- Due cucchiai in acciaio ( quelli della cucina vanno benissimo)
- Stampi di silicone o altri stampi adatti a contenere il sapone
Una scatola, possibilmente con coperchio, che riesca a contenere bene in piano gli stampi ed una coperta per avvolgere il tutto.
- Un luogo sicuro dove lasciare il sapone mentre si solidifica, non al freddo.


ATTENZIONE:
Durante lavorazione del sapone è necessario proteggere dai vapori caustici della soda e da eventuali schizzi della pasta di sapone quindi bisogna indossare: guanti alti da pulizie anche per i vapori sulle dita mentre si gira la soluzione di soda, mascherina chirurgica per i vapori che possono arrivare alle mucose orofaringee e occhiali protettivi o visiera per schizzi eventuali agli occhi ( non sono sufficienti i normali occhiali da vista perché coprono poco).

 

Preparare gli stampi, la scatola, la coperta ed il posto dove lascerai il sapone a solidificare.
Liberare il campo da tutto ciò che non serve alla produzione del sapone o si potrebbe rovinare con la soda, oli e fragranze( sono corrosive, non prepararle in bicchieri in plastica usa e getta, usare un bicchierino in vetro).
Preparare ben in vista la formula, la bilancia e tutti gli ingredienti pesando la soda in recipiente a parte in anticipo, sempre usando le protezioni e preferire soda caustica in perle e non in scaglie perché in perle produce molta meno polvere.

Preparare la soluzione caustica con il succo della pala di fico ( o semplice acqua demineralizzata), proteine del latte, sodio citrato e gluconato versando poi alla fine la soda caustica e girando bene. Lasciare raggiungere i 42 gradi circa riponendola in luogo sicuro possibilmente al fresco ( tipo sul marmo esterno della porta esterna, al sicuro da animali e bambini, ovviamente).
Poi prendere una pentola in acciaio e pesare dentro i vari oli.
Scaldare sul fuoco quanto basta a sciogliere i grassi solidi.
Se si riesce il cocco ed il palma mescolateli prima di pesarli, dentro al barattolo stesso, perché solidificando stratificati non sono più omogenei nella composizione.
Gli oli versateli nella caraffa da due litri perché il suo becco vi faciliterà il versamento della pasta di sapone nelle formine ed anche il raffreddamento degli oli.

Da adesso in poi si inizia a misurare oli e soluzione caustica ogni tot e  fino a quando entrambe non avranno la temperatura intorno ai 42 gradi.
Aggiungere la fragranza pesata agli oli quando questi arriveranno intorno ai 45/50 gradi, non prima perché il calore eccessivo farebbe evaporare parte della fragranza o la rovinerebbe anche, non serve aggiungerla prima, quindi facciamolo dopo. Mettetela vicino agli oli così non la dimenticherete ( e si può succedere.

Quando saranno raggiunte le temperature idonee, versare la soluzione caustica negli oli e non viceversa perché questo evita schizzi poco graditi e pericolosi per persone e cose.
Il motivo è lo stesso del versare la soda nel liquido e mai viceversa.
Girare con un cucchiaio e poi procedere a frullare con il minipimer mescolando su e giù con delicatezza ed a piccoli colpi. Tenere sotto controllo l’omogeneità della pasta e la sua densità. Dalla densità adatta, più o meno liquida, idonea per quello che vorremmo fare, ( swirl , formine dettagliate, strati di diverso colore ecc.) dipenderà il risultato finale.  
La pasta di sapone deve raggiungere il cosiddetto nastro, che però può essere più o meno liquido ed arrivare in poco o molto tempo a seconda delle materie prime, della temperatura, della velocità del minipimer e dalla presenza di proteine o particolari fragranze od oli essenziali. Alcune sostanze accelerano il nastro o addirittura ammassano costringendo a prendere a cucchiaiate la pasta e non riuscire a versarla in quanto grumosa e densa.
Di sicuro è più semplice fare il sapone in uno stampo unico da tagliare perché se si usano formine si può incappare in un nastro troppo liquido o nel rapprendersi precoce della pasta mentre si riempiono ad una ad una.
Ora che il sapone è nelle formine appoggiare sopra la scatola o cassetta in legno una lastra di cartone o il suo coperchio e metterla in luogo sicuro, avvolta da una coperta. Occhio: alcuni saponi in stampi grandi contenente latte e miele meglio evitare il caldo perché il sapone potrebbe surriscaldarsi producendo il cosiddetto “vulcano”.
Dopo un tot di tempo che va dalle 12 alle 48 e più ore, in media, in base agli ingredienti, all’acqua, al nastro, all’umidità ecc., possiamo verificare se il sapone è pronto da sformare. Non deve esse molle, malleabile, ma abbastanza duro da estrarlo dalle forme senza che si rovini. Se non è pronto lasciatelo ancora nelle forme.
Nel caso di sapone da tagliare o se volete usare dei timbri dovrete sformarlo un po' prima del dovuto, ma cmq non deve disfarsi, ovviamente.
Una volta tagliato o estratte le forme lo ripongo nuovamente in una scatola rivestita alla base con carta forno e lo dimentico lì, coperto, ma non sigillato, anche per 1 o due mesi. Per esempio sui pensili della cucina o sopra ad un armadio.
Il sapone ha bisogno di asciugarsi e per controllare se ciò è avvenuto pesare una saponetta test più volte, ogni paio di giorni. Se non cala più di peso, ma è stabile, vuol dire che ha perso tutta l’acqua possibile e lo possiamo impacchettare.
Io uso la plastica retraibile o della carta, in base al tipo di saponetta.
Allo stile che voglio dare. Mi raccomando segnate sempre ricetta e data del vostro sapone. Vi potrà essere utile sia nel caso diventi la vostra preferita, sia nel caso che presenti dei problemi tecnici.
Dopo un po' di mesi di stagionatura, che migliorerà il vostro sapone rendendolo più stabile e duraturo, variabili a seconda della formula, potrete godervi il vostro bel sapone home made.